mercoledì 15 gennaio 2014

A Milano di scena la moda maschile, tra intimità ed eleganza trasandata










Moda uomo fra intimità e nomadismo, fra sport e relax.
Prada celebra il passaggio dal pop all’intimità borghese. In passerella non solo lui ma anche lei: sfilata mista e sarà così anche in futuro. 
Un uomo asciutto, dallo stile individuale, che ricorda gli anni 70, Berlino e l’avanguardia teatrale. Abiti « normali»: pantaloni semplici, colori sobri (tanti beige e azzurrini), toni quasi duri. Cravatte usate come sciarpette, giubbotti che ricordano quelli delle divise militari anni ’70. E poi la pelliccia, anche smanicata, portata con disinvoltura anche da lui. «Tutto è un po’ sbagliato», ammette Miuccia Prada «è un’eleganza trasandata», ma, grazie agli uomini e alle donne insieme in passerella anche «una lettura più realista della moda».  Anche Salvatore Ferragamo sceglie l’intimità. Il direttore creativo Massimiliano Giornetti spiega che «la moda deve riflettere i cambiamenti, è giusto anche raccontare la voglia di raccogliersi attorno a un tavolo o la vigilia di un incontro romantico». Ecco quindi che capo simbolo di questa proposta diventa la vestaglia. Se le linee vengono dal capo casalingo per eccellenza, disegni e colori autunnali discendono dai tappeti, tante righe, con gli jacquard sfumati che caratterizzano i capispalla, mentre le frange della coperta rimangono nascoste nel carrè della fodera.   Con Bottega Veneta ancora eleganza rilassata e sicura: Tomas Maier pensa a un uomo che deve essere comodo senza essere sciatto. Pelle nera e attitudine sportiva, innanzitutto, con calzoni da jogging in jersey grigio, con il fondo in maglia a costine che si ripete sulla vita dei giubbini. E poi i cappotti in lana double face, i completi a un solo colore dal grigio allo zafferano.   Calvin Klein invece sceglie la tenuta da lavoro, ma virata nel lusso. Il direttore creativo Italo Zucchelli ha deciso di rivedere i classici del guardaroba da lavoro maschile, dai bomber i pantaloni cargo, con materiali preziosi, come cashmere double face, seta, pelle e shearling.  Per Missoni l’uomo è un surfer nomade, che gira il mondo in cerca dell'onda perfetta, sicuro di sé. In passerella un maschio disinvolto e rilassato, ama la maglia e i colori della terra, indossa cardigan con collo a scialle foderati di shearling e si butta sulle spalle coperte patchwork per accamparsi in riva al mare. Ai piedi sandali francescani ma con sbuffi di pelliccia o Converse in mohair e pelliccia.  Un po’ sportivo un po’ sartoriale l’uomo Marni, che restituisce un'immagine asciutta e grafica, precisa ma con alcune volute disattenzioni.  Omaggio all’uomo duro invece per Philip Plein: sul palco irrompe un cowboy in nero in sella al suo cavallo, un vero duro che mette in mostra il fisico e ama sfoggiare materiali preziosi, come il coccodrillo e la pelle.  Intanto Moncler ha presentato un altro debutto: quello dell'abbigliamento femminile siglato Gamme Bleu, disegnata da Thom Browne. Motivo dominante, tanto per lei quanto per lui, è l'argyle, ossia il motivo a rombi.

Nessun commento:

Posta un commento