martedì 21 novembre 2017

Belen balla sul tavolo, Martin copre gli occhi

Splendida Belen Rodriguez, regina del palco anche nell’ultima puntata di Tu Si Que Vales. La showgirl argentina durante la serata non si è risparmiata nel ballo, facendo da partner per alcune esibizioni. E l’intesa con Martin Castrogiovanni cresce.
Belen Rodriguez è spigliata e sicura, oltreché seducente. Premiando un anziano concorrente, lui si sbilancia “Io le devo dare un bacio”. “Me lo dia!” ha risposto Belen, conscia del suo effetto sul publico.


Ma è sulle note della dibattuta canzone “Figaro” che la showgirl ha dato il meglio di sé. Prima il balletto con Mara Venier sul palco, poi improvvisamente la Rodriguez è salita sulla cattedra per ballare ancora: “Dai Martin, vamos!” ha detto lei, invitando il suo connazionale.
Ma il cortissimo vestito Aniye By, con paillettes sui toni del rosso e motivo geometrico, stenta a contenere le belle gambe di Belen Rodriguez e Martin Castrogiovanni, dal basso, è costretto a coprirsi gli occhi. Belen, divertita, ha condiviso la foto sul suo profilo social.
La regia ha poi smesso di inquadrare: avrà dato una sbirciatina prima che lei scendesse? La puntata si è chiusa con la Rodriguez che porgeva a Castrogiovanni un osso, di cioccolato.

mercoledì 15 novembre 2017

I dettagli del “cambiamento” di Melissa Satta

Melissa Satta non sta ferma un momento. Due trasmissioni all’attivo, Tiki – Taka e l’appena concluso Il Padre della Sposa, grosse collaborazioni come testimonial (Bata e Stroili, tanto per fare due nomi), un grandissimo successo come influencer sui social network e non da ultima una famiglia di cui occuparsi. Soddisfazioni e tanto tanto lavoro: eppure, la gioia e l’orgoglio che traspare dai suoi occhi mentre parla della propria linea di costumi Changit, non ha eguali.


Melissa, cosa significa “Changit”?
Changit è cambiamento. In inglese si scriverebbe con la E, ma abbiamo voluto stilizzare…
Nasce dall’idea di cambiamento e di evoluzione. In generale, nel mondo della moda, e anche per me, perché oltre a fare da modella stavolta mi sono divertita a progettare. Non ho disegnato con la mia mano, perché non lo so fare, ma ho fatto tutte le scelte progettuali.

Quindi finalmente, anziché “Melissa Satta in costume”, potremo dire “I costumi di Melissa Satta“! Parliamo allora di cambiamento: cosa c’è di bello e di nuovo in questa tua collezione di costumi?
Il velluto è un po’ il mio orgoglio: lo trovo bellissimo, non classico e può essere spezzato e mixato con alti pezzi.
Poi adoro la parte basica, specialmente il costume intero: siamo stati molto attenti al dettaglio. Abbiamo previsto la vita alta e delle sgambature profonde, perché è tornato di moda il modello anni 80, alla Baywatch. Le stringhe laterali sono bellissime e poi io amo il nero!
Sono molto felice dei dettagli: per esempio ci sono spalline fatte con laccetti intrecciati, ci sono costumi trasparenti, ci sono scollature a V sulla schiena.
Le coppe di tutti i costumi sono estraibili perché ci sono donne che non le sopportano. Poi, un motivo di orgoglio dell’azienda è la possibilità di creare e stampare internamente le proprie grafiche.

Com’è stata questa tua prima esperienza nei panni di designer?
All’inizio di questa avventura pensavo di fare 20 costumi. Poi, sviluppa qua, sviluppa là… anzichè il primo step ho fatto una scala. E’ una collezione ampissima, arricchita da capi estivi per ogni occasione: copricostumi, shorts, gonnelloni, vestiti corti e lunghi… c’è veramente tanto.

Qual è stata per te la maggiore difficoltà?
E’ stato arginare la mia fantasia! Il problema vero l’ha avuto la ragazza che ha disegnato i capi, perché io avevo delle richieste assurde. Mi ha dovuto spiegare i motivi tecnici per cui non si potevano fare alcune cose, per esempio le caratteristiche che deve avere una spallina per sostenere, la differenza tra i vati tessuti…

Quale sarà la prossima occasione per indossare i tuoi costumi?
Non lo so! A Natale non andrò al mare. A Francoforte ci sarà troppo freddo. In Sardegna magari vado, ma d’inverno è impossibile stare in spiaggia. Magari nel nuovo anno…